Mons. Ricci dipinge il crocefisso sindonico Cliccare per ingrandire
Emblematico è il crocifisso, ideato e realizzato da Mons. Ricci secondo una sensibilissima lettura della Sindone. Mons. Ricci, dopo 50 anni di studi, ricostruisce fedelmente quanto ha letto sul tessuto di lino in parallelo con il racconto dei Vangeli, realizzando quel crocefisso «sindonico» il cui originale, quello davanti a cui pregava, è oggi venerabile nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a fianco delle Reliquie della Passione e della copia della Sindone. Altre copie sono a Roma, Canino, Assisi, Porto Ercole, Sant’Anatolia... Con questo crocefisso Mons. Ricci vive un intenso rapporto spirituale. Celebra quotidianamente la S. Messa davanti a Lui, meditando su quelle piaghe «da cui noi siamo stati guariti». Suor Maria Letizia stessa mi confidò, e nello stesso modo lo riferisco, come il fratello recitasse la compieta davanti al crocefisso con una particolare devozione per la ferita al ginocchio sinistro, il cui dolore, come una volta lui stesso le aveva rivelato, si rifletteva sul suo.
La conoscenza profonda della Sindone permise a Mons. Ricci di apportare un contributo fondamentale anche allo studio del Sudario di Oviedo. Nel 1965, recatosi nelle Asturie, dopo un’attenta e minuziosa osservazione de «El Sagrado Rostro» nella «Camara Santa», affermò che l’impronta presente sul telo, duplicata e speculare, coincide con il Volto sindonico ed è ad esso sovrapponibile. Inoltre, scopre che il Sudario è esposto «in verso» e non «in recto», cioè che è visibile solo dal rovescio. Successivi studi, effettuati dal Capitolo della Cattedrale, dopo aver estratto il Sudario dal reliquiario ed averlo liberato dai 3 teli di supporto, confermeranno la sua tesi.
Dal 20 ottobre 1989 Mons. Ricci è nominato Chierico Beneficiario (Canonico) della Patriarcale Basilica di San Pietro. In costante impegno per la dimensione pastorale, per la formazione spirituale e per la comunione ecclesiale del suo apostolato muore in Roma il 6 febbraio 1995, assistito dalla sorella suor Maria Letizia monaca clarissa di clausura.
«Debbo riconoscere - cito le parole del Cardinale Angelo Comastri - che l’incontro con Mons. Giulio Ricci è stato un grande dono di Dio [...] oggi la sua eredità preziosissima, che affonda le radici nel Suo sacerdozio fedele, nella sua eucarestia intensamente vissuta, si traduce nel Centro Diocesano di Sindonologia «Giulio Ricci» presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme», centro che per numerosi anni ha tenuto, presso questa Università Lateranense, un Corso di Sindonologia, primo ed unico al mondo, molto apprezzato e pastoralmente proficuo. «Ma l’eredità più bella, più ricca e più commovente è quella che Mons. Ricci lascia nel cuore di chi l’ha conosciuto... Grazie, carissimo Mons. Ricci!»
Roma, 17 aprile 2013
Antonio Cassanelli Segretario del Centro Diocesano di Sindonologia «Giulio Ricci» Delegato del Centro Internazionale di Sindonologia - Roma
*Ricordiamo: P. Raimondo Spiazzi, Filosofia, P.U. S.Tommaso «Angelicum»; P. Salvatore Garofalo, Sacre Scritture, P.U. Urbaniana; P. Vittorio Marcozzi, Teologia, P.U. Gregoriana; P. Gianfranco Berbenni, Storia della Chiesa, P.U. «Antonianum»; Prof. Alessandro Cacciani, Fisica, Università di Roma «La Sapienza».